La scelta di una caldaia ibrida è ormai particolarmente diffusa, ma in che cosa consiste esattamente?

Si tratta di un tipo di impianto installato mediante il ricorso ad un doppio sistema, rappresentato da due generatori: una caldaia a condensazione che rappresenta, dunque, una fonte di energia fossile, ed una pompa di calore, dunque una fonte di energia rinnovabile.

L’utilizzo e, dunque, l’attivazione delle due fonti avviene in modo alternato, automatico ed efficiente, a seconda di quale risulti più idoneo in base alla richiesta del momento.

Generalmente, sulla base di una richiesta termica particolarmente elevata, il calore richiesto verrà elargito dalla caldaia a condensazione; in caso di temperature superiori ai 7°C, è la pompa ad intervenire in modo completo; l’attivazione di entrambe le fonti è, invece, garantita in caso di temperature esterni comprese tra i -4°C e i 7°.

I vantaggi legati alla scelta di un impianto ibrido sono innumerevoli e coinvolgono più aspetti.

Sulla base anche del combustibile prescelto, è possibile ottenere un risparmio economico che naviga tra il 30-50%, garantendo una riduzione di utilizzo di fonti fossili particolarmente inquinanti e, dunque, intervenendo positivamente anche sulla riduzione di emissioni di CO2.

Le caldaie ibride, inoltre, rispetto ai metodi tradizionali, producono in modo più rapido acqua calda, aumentando l’efficienza del 20%.

Consentono, inoltre, di aumentare il valore di un immobile sul mercato o di attivare eventuali detrazioni fiscali sulla base di progetti legati al risparmio energetico.

Tra i vantaggi vi è, infine, la possibilità di collegare la pompa di calore ibrida all’impianto fotovoltaico, andando incontro ad un maggior risparmio legato ai costi energetici. 

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